Come funzionano le pause durante l’orario di lavoro?

In Italia, la normativa prevede che, se la giornata lavorativa supera le 6 ore, il lavoratore ha diritto a una pausa minima di 10 minuti per ristabilirsi e recuperare energie. Tuttavia, molti contratti collettivi nazionali del lavoro (CCNL) prevedono pause più lunghe, che variano generalmente tra 15 e 30 minuti, soprattutto in settori come la pubblica amministrazione o il commercio.

Le pause possono essere retribuite o non retribuite a seconda del CCNL e della prassi aziendale: per esempio, la pausa pranzo spesso non è retribuita, mentre una breve pausa caffè potrebbe esserlo. È importante anche sapere che le pause devono essere fruite in modo continuativo e non possono essere cumulate per fare un’unica lunga interruzione.

👉 Per esempio : Se lavori 8 ore, potresti avere una pausa di 15 minuti a metà mattina e una pausa pranzo non retribuita di almeno 30 minuti.

💡Consiglio pratico: Se il datore non rispetta i tempi delle pause o ti impedisce di usufruirne, è possibile segnalarlo al sindacato o chiedere consulenza legale per tutelare i tuoi diritti.

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Cosa fare se il datore non paga lo stipendio?

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Il datore può modificare l’orario di lavoro senza consenso?